Italrugby, Gori: 'Abbiamo dimostrato di essere una squadra difficile da affrontare'.
Una doppia sessione di lavoro sul campo presso il CPO Giulio Onesti di Roma ha chiuso la preparazione in Italia del prossimo match della Nazionale Italiana Rugby che sabato 10 febbraio sarà impegnata a Dublino nel secondo match del NatWest 6 Nazioni 2018. La sfida contro i padroni di casa dell’Irlanda sarà di scena all’Aviva Stadium alle 14.15 locali (15.15 in Italia). “Abbiamo dimostrato di poter essere una squadra difficile da affrontare – ha esordito Edoardo “Ugo” Gori, subentrato nel secondo tempo contro l’Inghilterra al posto di Marcello Violi - . Siamo stati in partita per gran parte del match. Non ci accontentiamo, è chiaro: ci sono cose positive ma dobbiamo tenere ben chiare in testa gli aspetti negativi della partita. A partire dal risultato: vogliamo essere sempre più competitivi e per farlo dobbiamo migliorarci”. “Il lavoro delle Accademie sta dando i suoi frutti – conclude il mediano Azzurro - . Abbiamo giovani di grande talento che sono il futuro dell’Italia e che già ora stanno mostrando le proprie qualità”. Uno dei migliori in campo nella sfida ai campioni in carica del 6 Nazioni è stato Matteo Minozzi: “Da quando mi hanno comunicato che avrei giocato titolare non stavo più nella pelle. Non vedevo l’ora di scendere in campo. Inizialmente avevo un po’ di timore che non ha rovinato nulla e mi sono goduto il momento”. “Sapevo che mi avrebbero “testato” sul gioco al piede e sulle palle alte – continua l’estremo dell’Italrugby e delle Zebre - . Credo di essermi fatto trovare pronto. Ho provato a contrattaccare quando potevo facendo il gioco che prediligo mantenendo sempre alta la concentrazione. La squadra a differenza di novembre ha mostrato una grande volontà di attaccare e tutti avevamo la sensazione di poter realizzare mete in ogni azione offensive. Quello che dobbiamo cercare di fare è limitare al minimo i nostri errori“. “La competizione interna? Fa bene a tutti – conclude Minozzi - . Il ritorno di Padovani alle Zebre non ha cambiato la mia preparazione o il mio modo di fare. Edoardo è una bella persona oltre che un gran giocatore. Sapere di confrontarsi con giocatori di valore per guadagnarsi una maglia da titolare non fa altro che aumentare il livello tecnico della squadra”.
(foto: sito Federugby)