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NATWEST 6 NATIONS 2018: Nel match d'apertura contro il Galles, la Scozia potrebbe dimostrare di

In questa nuova edizione del torneo Sei Nazioni 2018 si prospetta già battaglia aperta tra i due giganti del mondo del rugby europeo: Irlanda e Inghilterra. Solo che quest’anno anche la Scozia avrà qualcosa da dire.

Tra quelli che il rugby lo giocano meglio nel nostro emisfero, gli scozzesi si sono distinti in particolare questo autunno durante il test contro l’Australia 53-24 e quello contro gli All Blacks 17-22, spinti fino allo stremo.

Ciò che è spesso mancato alla Scozia è un serrato ritmo di gioco. Adesso però sembrano averne in abbondanza.

Un esempio ne è la vittoria dei Glasgow Warriors su Exeter 28-21 nell’ultimo incontro di Champions Cup, quando Tommy Seymour segna una meta nata dall’acume di Finn Russell che identifica un mismatch nei propri 22 e ha la giusta confidenza e capacità decisiva per approfittarne: il suo primo istinto è sempre quello di cercare lo spazio e le opportunità, un giocatore dotato di grande forza mentale.

3/4

Quest’anno la Scozia ha più profondità nel reparto dei 3/4.

Il gruppo dei backs che partirà titolare contro il Galles, questo sabato al Principality Stadium di Cardiff, è quasi interamente di Glasgow: un grande vantaggio.

Stuart Hogg, Tommy Seymour, Huw Jones (11 test disputati, 7 mete segnate contro l’Australia, Samoa e NZ), Finn Russell, Ali Price, sono tutti giocatori che si allenano insieme, settimana dopo settimana, sulla stessa lunghezza d’onda, tanto da saper già come reagire se un giocatore buca la linea avversaria, o fa una chiamata.

La scelta dei mediani di mischia è alla fine ricaduta su Ali Price, che debutterà per la nona volta su dieci con la maglia scozzese, mentre Greg Laidlaw (Clermont Auvergne) farà rientro sulla scena internazionale partendo dalla panchina, dopo l’infortunio dello scorso Sei Nazioni nella partita contro la Francia.

I due giocatori occupano due posti completamenti diversi nello spettro dei mediani di mischia. Ali Price gioca con velocità mentre Laidlaw, ex capitano del team scozzese, controlla di più il gioco, è un regista, ed esegue i migliori calci nel box in circolazione.

Coach Gregor Townsend ha dichiarato che la scelta del team per il match d’apertura è stata dettata dalla volontà di conferire al gioco maggiore intensità e velocità, prerogative necessarie se si vuole vincere a Cardiff.

Perciò Price sembra essere l’uomo giusto per garantire grande ritmo di gioco con le sue esecuzioni veloci e precise.

Affronterà una mediana gallese esplosiva formata da Gareth Davies a 9 e Rhys Patchell a10, e l’esordiente Josh Adams: l'ala 22enne di Swansea che gioca nel Worcester, top try-scorer (13) in questa stagione di Premiership.

L'esordiente per la Scozia sarà invece Chris Harris, titolare a n12 in tutte le partite dei Falcons questa stagione. Primo della classe nella classifica degli offloads, 25 difensori battuti, 10 placcaggi di media a partita, con una percentuale di successo pari al 90%. Una sicurezza in campo aperto, viste le assenze pesanti di Alex Dunbar e Duncan Taylor, e per accomodarlo nella rosa sarà l'altra giovane stella, il wonderkid di Edimburgo Huw Jones a cambiare da secondo a primo centro in cui conta ben 9 partenze da titolare su 10 per i Western Province, nella scorsa vincente edizione di Currie Cup.

Mischia

Se per i tre quarti sarà "gioco facile”, andrà diversamente per il reparto degli avanti.

Ogni nazione sta facendo i conti con pesanti assenze e infortuni, ma per la Scozia i problemi sono un pò più seri: tre tallonatori in meno, due piloni destri e tre sinistri fuori uso. Hanno a disposizione sei avanti con 5 o meno caps e faranno ricorso come sostituto al tallonatore 36enne Scott Lawson (Newcastle Falcons).

Questo sarà sicuramente il punto debole sul quale tutte le altre squadre punteranno.

Il Galles infatti punta su tante combinazioni nella rosa per il match d’apertura, soprattutto in prima linea dove Samson Lee giocherà con i compagni Ken Owens e Rob Evans, tutti Scarlets.

Ma Townsend è uno dei coach più sagaci in circolazione. Tenderà probabilmente ad usare la mischia come un meccanismo di reset, dove l’introduzione e il tallonaggio avvengono in fretta e si pensa di più a sopravvivere alla pressione esercitata dagli avversari e a mantenere il gioco aperto. Evitare la macho fight degli avanti, questa potrebbe essere la chiave per la Scozia.

Il modo in cui Glasgow ha sconfitto Exeter, uno dei migliori team ad esercitare pressione sull’opposizione, dovrebbe essere per loro motivo di speranza in tal senso.

Se la Scozia riuscirà davvero a soddisfare le aspettative si deciderà all’opening round questo sabato, dove la storia non è comunque dalla sua parte.

E’ da 16 anni che la Scozia non vince a Cardiff e sulla base della rosa scelta da Townsend in pochi sanno davvero cosa significa vincere fuori casa, a parte a Roma.

Potrebbero approfittare del classico slow starter del Galles e del fatto che le assenze per loro saranno tante e importanti. Una vittoria potrebbe far bene alla Scozia e potrebbe definirne anche l'attitudine per affrontare le successive due partite in casa contro Francia e Inghilterra.

Il girone d’apertura darà la mappa completa dell’intero tournament.

Sia l’Inghilterra che l’Irlanda andranno in contro a possibili scivoloni, rispettivamente a Roma e a Parigi. La Francia con uno staff tutto nuovo potrebbe assicurarsi una vittoria come anche perdere di 50 punti. L’Italia, invece di tradizione, regala la sua performance migliore al match d’apertura.

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