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TRC'S SPOTLIGHT: TIZIANO PASQUALI

Il pilone della Benetton Rugby ci parla di valori, cultura di squadra e nazionale.

Tiziano risponde con una voce simpatica, è un ragazzo rilassato e con i piedi per terra.

Il suo carattere affabile è un po’ nascosto dalla grossa mole, e dal background inglese d’esperienza.

Sta vivendo un grande momento in prima linea con la franchigia trevigiana.

recentemente ha conquistato il titolo di migliore in campo contro i Cheethas nell’ultimo incontro di Pro14, e ha dato sfoggio delle sue eccellenti doti di ball carrier anche contro Tolone, nella quinta giornata di Champions Cup, facendo un lavoro straordinario in mischia chiusa, nelle collisioni, pulizie e placcaggi.

Gli abbiamo chiesto cosa gli è rimasto di queste due ultime partite.

T: Insieme ai compagni mi sono imbattuto in due squadre molto forti: Cheethas e Tolone. essere riuscito in una performance notevole è motivo di grande orgoglio per me, ma soprattutto stare in campo con gli altri e partecipare al raggiungimento di un obiettivo mi ha dato tanta confidenza.

Contro i Cheethas ci ha aiutato tantissimo giocare in casa, il tifo del Monigo ci ha spinto a lottare e manipolare meglio l’avversario.

Contro Tolone, sapevamo in partenza che sarebbe stato diverso ma questo non ha cambiato il nostro atteggiamento nei riguardi di una partita che ci avrebbe messo a confronto con atleti molto fisici e fuoriclasse. Era difficile gestire la partita ma grazie alla difesa solida siamo riusciti ad arginare in parte le cariche avversarie e a creare anche qualche opportunità, ma la disciplina ci ha un pò messo in ginocchio e avere poco possesso palla ci ha messo sotto pressione impedendoci di concretizzare gli sforzi.

L’aspetto relativo alla disciplina e alla pressione in gioco è qualcosa su cui lavoriamo spesso, e che cureremo nel dettaglio in vista della sfida contro Bath di questo sabato.

Tiziano è uno che lavora con dedizione ed umiltà, e se questo di lui non si riesce ad evincere dal modo in cui gioca lo si può ben capire dal suo atteggiamento e da come parla dell’armonioso clima in cui è abituato a lavorare, del profondo rispetto che nutre per i compagni e dai valori che condivide con questi.

Il grande successo della mischia biancoverde, come in tutti gli ottimi team, risiede nell’etica di lavoro, nella passione e nella dedizione con cui si cura nel dettaglio ogni aspetto della preparazione fisica e del gioco, giorno dopo giorno, nella passione, coesione e nella grande forza di spirito che dimostrano in campo i giocatori ad ogni partita ( a prescindere dal risultato).

T: Da noi armonia se ne respira parecchia.

Siamo tutti uniti dalla consapevolezza di voler raggiungere un obiettivo comune, ci aggreghiamo spesso fra di noi per ricordarcelo e farci forza l’un l’altro. Ci aiutiamo in allenamento e lavoriamo insieme sui dettagli e, nonostante ci sia molta competizione in squadra la usiamo per migliorare tutti insieme sempre di più. Sentiamo questa forte coesione dall’anno scorso e finalmente quest’anno sta dando i suoi frutti ed è visibile in campo. Le altre squadre se ne sono accorte che la nostra mischia è competitiva, che lo siamo in attacco e anche in difesa.

Ci ritroviamo molto più fiduciosi di prima, abbiamo la stessa voglia che hanno gli altri di far bene e di raggiungere grandi traguardi. Sappiamo che per noi italiani la strada è in salita, dobbiamo scalare l’Everest e allora noi con silente dedizione e impegno ci diamo da fare.

Non serve essere delle superstar per fare bene e raggiungere ottimi traguardi. Basta essere dei bravi professionisti dediti e ispirati da un’unica base di valori imprescindibili.

La spinta propulsiva al lavoro e la passione che si mantiene viva nonostante la fatica, le botte, il freddo, risiede dentro ognuno di noi e vive solo nella misura in cui noi l’alimentiamo credendoci fino alla fine, giorno dopo giorno, nei silenzi delle sconfitte e nelle grida di vittoria. Le esperienze collettive, quelle che ci richiedono maggiore sacrificio, sono quelle che più ci legano agli altri.

Coesione. Questo è il presupposto di un gruppo vincente, soprattutto a livello mentale.

Quando gli chiediamo come si sente in vista della finestra internazionale, se l’usura fisica si fa sentire su di lui, ci risponde che concentrarsi su questo non importa quando ti viene data la possibilità di vestire di nuovo la maglia azzurra.

T: L’emozione che si prova in questi casi ti fa dimenticare di tutti i minuti che hai sulle gambe, della fatica e delle botte. Sei come pervaso dalla voglia di dare il massimo a tutti i costi. Pensi solo a lavorare e portare a casa qualcosa di positivo con i compagni.

A livello di fitness ci stiamo preparando tanto e ci sentiamo più performanti di prima e pronti a dare il massimo.

L’esperienza in squadra mi ha aiutato a sentirmi più fiducioso sul lavoro in mischia chiusa, grazie soprattutto all’aiuto dei compagni in allenamento. Ci prepariamo ad affrontare l’impegno internazionale con un’immensa voglia di fare bene e tanta fiducia.

Con un clima simile le premesse positive ci sono tutte.

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